Don Antonello Taccori torna (da parroco) nella sua Sant’Antonino a bordo di un risciò
La sorpresa non è l’arrivo, annunciato da settimane, di don Antonello Taccori come nuovo parroco di Sant’Antonino. A sorprendere è un’altra cosa: il mezzo di trasporto con cui domenica 1° ottobre il sacerdote arriva sul sagrato della piazza principale del paese. Niente meno che un risciò, allestito dai giovani del paese, dagli scout e dai ragazzi dell’Oratorio.
Ad accogliere don Taccori e il suo collaboratore don Muchacho Soavina davanti alla chiesa ci sono tutti: la sindaca Susanna Preacco, i consiglieri di maggioranza e di minoranza, le associazioni, la banda musicale. Tocca alla sindaca salutare il sacerdote: “ Con don Antonello ci conosciamo da una vita ed è un onore e una soddisfazione accoglierlo oggi come parroco. Sappiamo tutto delle sue imprese, sappiamo che fa un sacco di cose, che è una persona poliedrica ed entusiasta. Ci siamo già incontrati nei giorni scorsi e collaboreremo per affrontare le situazioni delicate come già abbiamo fatto con don Sergio. Sant’Antonino è un paese difficile, i problemi non mancano. Lavoreremo insieme”.
In chiesa la celebrazione è presieduta dal vicario generale don Daniele Giglioli che legge il decreto di nomina di don Taccori a parroco di Sant’Antonino. A celebrare la Messa ci sono anche don Romeo Zuppa e don Pietro Guiffrey, per anni vice parroco.
Nell’omelia don Antonello parte dai ricordi, a partire dai genitori che, giovani sposi pieni di speranza, emigrati, si sono stabiliti a Sant’Antonino. “ Io – racconta – sono nato il 14 maggio 1973 e pochi giorni dopo questo paese mi ha accolto in fasce. Con la famiglia abitavamo in via Torino, in una casa sopra una stalla. Una casa semplice con il bagno all’esterno e ci si lavava nelle bacinelle…. Una vita di altri tempi. Poi ci spostammo in un alloggio in via Maisonetta”. Don Antonello racconta la sua vita, l’infanzia, la giovinezza e “ il cortile della parrocchia con le altalene e la giostra rotonda sempre pieno di ragazzi e giovani”. Poi l’impegno come animatore della parrocchia “ su invito della carissima Gemma Cattero, la ‘magistra’ pittrice”.
Ancora: “ gli anni del seminario. Dal ’99 al 2001 rimasi qui come seminarista e la mia prima messa in questa chiesa il 2 luglio 2006, il giorno dopo l’ordinazione sacerdotale”. Un album dei ricordi che si completa “oggi 1° ottobre, a 50 anni, con l’ingresso in questa comunità”.
Dai ricordi al programma, per dire che “ la comunità che sta per nascere e con tre parrocchie che camminano insieme deve essere arredata con i giusti arredi che saranno prodotto della nostra fantasia creativa dettata dallo spirito santo e dalla nostra fede”.
La messa si conclude con il saluto dei giovani, Anna Nemo per gli scout ed Eleonora Russo per gli animatori dell’Oratorio e con la consegna di una stola da parte della comunità. Dopo il rito la festa è continuata con un rinfresco nel cortile della parrocchia.
Bruno Andolfatto