Franca Zona, la ribelle della Valle di Susa: “Non pago le tasse!”
La storia è inventata, sgombriamo subito il campo da ogni dubbio e comunque il tono è scherzoso anche se fa riflettere. Hanno senso le tasse? E’ bello pagare le tasse? Ne paghiamo davvero troppe? Che cosa succede se non le paghiamo? E poi; chi paga i servizi, le strade, la sanità, l’istruzione e tanto altro ancora? Comunque la si pensi, leggiamo questa storia surreale…. In fondo meglio avere un dubbio in più piuttosto che troppe certezze sbagliate.
Nel cuore della Valle di Susa, tra le maestose Alpi piemontesi, c’è una donna che ha fatto del rifiuto di pagare le tasse la sua personale missione di vita. Si chiama Franca Zona, vive in una casetta isolata tra boschi e montagne, e ha un approccio tanto determinato quanto insolito alla gestione della sua economia domestica: il baratto.
Accanto alla sua abitazione, Franca ha allestito un piccolo banco carico di prodotti locali: miele, formaggi freschi, lana di pecora e legna da ardere. Un cartello scritto a mano recita orgogliosamente: “Qui si vive di scambio!”. Per lei, ogni transazione è un gesto di resistenza al sistema fiscale italiano, che considera oppressivo e ingiusto.
“Non è una questione di soldi”, spiega Franca, “ma di principio. Le tasse dovrebbero servire a migliorare la vita delle persone, ma spesso finiscono per ingrassare un sistema che non aiuta chi davvero ne ha bisogno. Preferisco vivere di quello che produco e scambiare ciò che posso con chi ha bisogno.”
La scena è quasi surreale: mentre Franca parla, un uomo in giacca e cravatta, con una valigetta contrassegnata dal simbolo dell’euro, la osserva perplesso. È un agente delle tasse, mandato per cercare di convincerla a mettersi in regola. Ma Franca non sembra minimamente intimorita. “Non ho nulla da nascondere”, afferma con un sorriso ironico. “Non ho conti in banca, non ho debiti. Vivo semplicemente, e non mi serve altro.”
La sua storia ha attirato l’attenzione non solo dei vicini, ma anche di molti curiosi e sostenitori del ritorno a una vita più essenziale. Alcuni la considerano una ribelle moderna, un esempio di resistenza al consumismo e alla burocrazia. Altri, invece, la criticano per quella che ritengono un’utopia irrealizzabile in un mondo interconnesso come il nostro.
Nonostante le opinioni contrastanti, Franca Zona sembra decisa a continuare la sua battaglia personale. “Non è facile, ma è la mia scelta di vita”, conclude. “Preferisco affrontare le difficoltà piuttosto che scendere a compromessi con un sistema che non mi rappresenta.”
La sua piccola rivoluzione quotidiana, fatta di scambi e autosufficienza, è ormai diventata simbolo di un desiderio più ampio di libertà e autonomia. Un messaggio che, nel cuore della Valle di Susa, riecheggia forte e chiaro: vivere senza tasse è possibile, ma richiede coraggio e determinazione.