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Alta Velocità, a Lione la parola d’ordine è “decidere in fretta.

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Lione, venerdì 24 gennaio a Lione

Al convegno promosso dai francesi del Comitato per la Transalpine, Umberto Agnelli, vicepresidente dell’Ifi e primo presidente del Comitato per l’Alta Velocità, ha sottolineato che per il futuro della nuova linea Torino-Lione il tempo è il fattore decisivo. Soprattutto per la Francia. Le Sncf tenuto conto degli attuali debiti devono decidere il nuovo piano di investimenti. 

Il presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, è intervenuto ribadendo che “dobbiamo arrivare in tempi brevi a dare certezze ai francesi, sui progetti, sul tracciato e sui costi e, soprattutto, sul via libera alla Torino-Milano. Solo così i nostri colleghi francesi potranno difendere e sostenere questo importante progetto”.  “Le assicurazioni fornite dal ministro dei trasporti Burlando -ha proseguito Ghigo- sono precise, la Torino-Lione è una tratta di impotanza strategica. Ci auguriamo che lo stesso  venga confermato dal Governo francese”.

Charles Millon, ministro della difesa transalpina e presidente regionale del Rhone-Alpes, ha ribadito che “la Francia vuole l’Alta Velocità tra Torino e Lione ritenendo tale collegamento indispensabile per realizzare l’Europa del sudovest da Barcellona a Venezia”. Ma ha richiesto che si quantifichi il costo reale del progetto e che si verifichi l’entità dei finanziamenti.

Sergio Pininfarina, presidente del Comitato per l’Alta Velocità, ha sottolineato che al momento non si conoscono ancora le cifre. “Considerate le difficoltà economiche dei due Governi -ha precisato Pininfarina – nonché i problemi di bilancio dell’Ue l’apporto del capitale privato (ad oggi pare disponibile quello delle compagnie assicuratrici giapponesi) è indispensabile. Dobbiamo però rispettare le scadenze imposte dall’Unione Europea. Gli studi esecutivi, compresi i piani finanziari, dovranno essere pronti entro il 1999. Entro tale data i due governi dovranno aver predisposto il trattato internazionale ed aver preparato la quota di investimento nazionale e la cifra da richiedere all’Unione”. Pena il declassamento del progetto, oggi ritenuto uno tra i quattordici prioritari.

Nel frattempo, comunque, per rendere più agevoli i collegamenti tra le regioni si potrebbe intervenire sulla linea esistente, ammodernandola con un investimento limitato, si parla di circa 200 miliardi.

Il risultato sarebbe un aumento delle capacità della linea da 150 a 180 treni ed una riduzione del tempo di percorrenza da tre ore e quaranta minuti attuali a due ore e trenta minuti. Un palliativo. “Il vero obiettivo dell’Alta Velocità -insiste Pininfarina – è il miglioramento del trasporto merci per cui occorre una nuova linea, in grado di spostare dalla strada alla rotaia il crescente traffico commerciale tra la nostra Regione e Rhone-Alpes, aiutando a migliorare i problemi ambientali, che sia economicamente vantaggiosa, evitando di ripetere gli errori del passato, vedi l’Eurotunnel”

Concordi i presidenti del Piemonte e del Rhone-Alpes sulla necessità di puntare su una maggiore integrazione sviluppando l’asse industriale che lega il delta del Rodano alla piana del Po, in una vasta area a sviluppo diversificato. 

Umberto Agnelli in proposito ha ricordato che il capitale francese nelle imprese piemontesi è al primo posto tra gli investimenti esteri.  In conclusione ci si auspica che procedano velocemente gli studi geologici, rallentati dall’opposizione presente in valle di Susa.

Dal mese di agosto ‘96 si sono verificati quattro incidenti.

L’ultimo è accaduto domenica sera. E’ stata incendiata una trivella che deve eseguire dei sondaggi per conto di Alpetunnel, la società italo-francese incaricata di studiare il progetto del tunnel di circa cinquanta chilometri tra l’Italia e la Francia.  

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